Friday 10 April 2009

Viaggio (in moto) al centro dell’anima (della moto).

Quando la moto cadde, ci rimasi male.

Quando la rialzai e la vidi riversa nell’olio nero, mi preoccupai tantissimo.
Poi ricordo solo la corsa concitata dal meccanico-venditore.
Quindi ore convulse per fare arrivare in tempo i pezzi di ricambio.
Ogni giorno andavo dal meccanico e si parlava.
Il ragazzo ha una faccia da romanzo con una lunga cicatrice che gli attraversa il volto. Non ispira tanta fiducia, la prima volta che lo vedi.
Dopo tanti giorni di frequentazione mi racconta la sua passione per le moto.
Prima le trasformava e ci correva. Poi ci fu una caduta.
C’e’ gente che si perde e altra gente che sulla strada si ritrova.
Smise di giocare, mise su un negozio di moto.
Decise di comprarsi una moto tranquilla e me la fa vedere: è la versione maggiorata di quella mia.
Mi dice che e’ contento di sapere che c’e’ un altra moto come la sua.
Dice che da queste parti queste motociclette non hanno mercato  perche’ la gente vuole moto potenti e appariscenti che richiedono tantissima manutenzione e fanno molto rumore.
Le nostre, invece, hanno un anima grande, basta controllare il livello dell’olio e farle camminare e ti ridanno indietro tutta la felicita’ che possono dare.
E mentre lo dice ha gli occhi che luccicano e pensa di viaggi passati col vento fra i capelli e di viaggi futuri (ma con un po’ meno capelli).
Mentre ho rimesso il carter che avevo spaccato, con le mani ancora nere ritorno verso casa e mi viene i mente una canzone di Endrigo che piaceva a mio padre.
Non avevo mai pensato potesse parlasse anche di motori:
E allora cambio strada e vado a trovare la mia ragazza, che ha un anima grandissima. M’e’ venuta voglia di camminare un po’ con lei a cogliere gerbere, verso il tramonto (le ragazze sono meglio delle moto perchè perchè ti rendono più felici e non devi neanche controllare il livello dell'olio).
Ps1- Buona Pasqua a tutti.
Ps2 – Ale la moto che vuoi tu, il meccanico ha detto che e’ moto da fighetti, fa un pò tu.

Monday 23 March 2009

Resta di stucco e’ un barbatrucco! (Post-elogio sulla tv odierna)

In tanti anni in cui non sono stato in Italia non ho potuto godere della tv italiana.
Mi piace X factor, che trovo etimologicamente coerente.
Immaginate giudici inesorabili 

 che decidono se le tue sono o meno “braccia rubate all’agricoltura”.
Factor, factoris, in effetti se non ricordo male significa “contadino”; solo che ti dicono che non hai l’X-factor” per re-indirizzarti ai campi.

Mi piace “il grande fratello”: esperimento grandioso .
Ricordate le  discussioni sulla legge Basaglia e sul fatto che “matti, vivendo coi matti, ammattiscano”.
Finalmente s’e’ deciso di fare l'esperimento: si prende gente border-line e la si costringe a vivere rinchiusa insieme per qualche mese.
Gia’ qualcuno dopo poco, qualcuno ha dato di fuori dissertando sul come tenere nani al guinzaglio mentre tutti sanno che i nani li si deve tenere in giardino (o al massimo in parlamento).

Mi piacciono inoltre le trasmissioni con le televendite piene di donnine che accarezzano i materassi
C’e’ chi crede che gli oggetti abbiano un anima. Io mi reincarnero’ in un materasso.

E poi mi piacciono quelle trasmissioni in cui ti fanno riscoprire la forza e la bellezza della nostra lingua. No, che c’entra la lettura della Divina Commedia?
Io parlavo di una trasmissione che ho visto l’altro giorno: c’erano due giuovini, un uomo e una donna che discutevano fitti del passato, del futuro, ma usando solo l’indicativo presente.
Grandioso esempio di esemplificazione comunicativa metafisica-futuristica.
Poi una ha usato per sbaglio un congiuntivo ed e’ stata cacciata.

Probabilmente ci sono anche altri programmi televisivi degni di nota, ma la tv della mia cameretta prende solo i canali mediaset e rai2.
La tv e la stessa che una sera di febbre alta, quando tutti uscirono si pianto’ sul concerto di Renato Zero,
impedendomi di cambiare canale o spegnare. Quando i miei tornarono avevo la febbre a 40 e deliravo dicendo cose tipo: “gli spermatozoi, l'unica forza tutto ciò che hai...
ma che uomo sei se non hai...il celo... (celo, celo, mi manca? Ce l’hai Pizzaballa?)”.

La tv non regala piu’ le emozioni di una volta (quando ero piccolo c’era Avanzi).
A proposito di emozioni forti, il mio meccanico m’ha detto: “ho visto cose nell’iniettore della tua macchina che non avrei mai immaginato”.
Il preventivo di 800 Euro, in effetti mi ha emozionai parecchio (ma meno di quando vidi navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Oriana).

Monday 16 March 2009

Titolo: Di Musica da sogno ma anche di troppa umanita’. Sottotitolo: maledetti staccate meno biglietti.

Finalmente arrivava un bel concerto: Cristina Dona’.
La voce doveva essersi sparsa perche’ c’era un bordello: nel senso che in quel pub, ex-casa chiusa c’erano un migliaio di persone.

Io e la mia sciarpa rossa andiamo a prendere delle birre.
Accanto alla cassa c’e’ il banchetto di Emergency.
Raccontano che raccolgono fondi per costruire ospedali da campo in zone duramente colpite dalla guerra e non ancora ricostruite.
La cosa mi sorprende un po’  perche’ ho lasciato la macchina vicino alla baraccopoli di "casa professa", vicino alle macerie delle case abbattute nella seconda guerra mondiale e ancora non ricostruite ma non ho visto opedali da campo.
Mi dicono che loro si riferivano all’Afghanistan, non a Palermo.

Qualcuno mi saluta.
Era una ragazza che usciva col mio gruppo durante la mia teenageritudine. Ricordo che piaceva sia a me che a Mauro. Dibattevamo da buoni amici su chi avesse il diritto di provarci per primo. Benedetta da Terni diceva che spettava a chi l’aveva vista per prima....e noi a raccontare compagni d’asilo (immaginari) che ce l’avevano presentata.
Mentre noi discutevamo, lei iniziava a stare con un altro. Ora credo siano sposati.
C’e’ davvero troppa gente. Guardo il palco ma non si vede un emazia.
Spero che Cristina Dona’ sia alta "un Battiato, un Battiato e mezzo", altrimenti so gia’ che non vedro’ niente.
Ecco che compare. Alta non e’. Al massimo larga. Attende progenie.
Inizia a cantare. Ha una bella voce, calda. O forse fa solo caldo.
No, no, e’ davvero brava. Dai testi si capisce che la donna deve essere un tipino ha molta personalita’. Cosa confermata dal fatto che di certo ha litigato con la sua parrucchiera, che infatti s’e’ vendicata.
Pero’ sono davvero belle le cose che canta: l’atmosfera e’ sognante. Fa venire voglia di fresco sulla pelle, estate, e luci soffuse per non sminuire la luce delle stelle. Davvero un bel sogno.
Poi il concerto finisce e posso uscire da quel buco pieno di persone.
E fuori c’e’ un aria fresca estiva, e tanta umanita’ (ma finalmente larga) e le stelle non sembrano infastidite dalle luci della strada mentre guido verso casa.

In settimana il prossimo post dal titolo: “resta di stucco, e’ un barbatrucco!”.

Wednesday 11 March 2009

Cose che scopro sulla via all' alberi pizzuti.

Io da piccolo passavo le mie giornate all’asilo PAZ.
Ho sempre pensato che quel luogo fosse intitolato alla pace.
Credevo che fosse a causa dell’educazione ricevuta li’ che mi sentissi  offeso dalle ingiustizie del mondo.
Ponderavo che, siccome l’educazione l’avevo ricevuta da piccolo, mi offendessero particolarmente le ingistizie piccole.

Ricordo per esempio quel palermitano che era stato punto da una medusa nella riserva dello zingaro.
Mentre rendeva partecipe la spiaggia, del fatto che il fato avesse chiesto la sua collaborazione e si apprestava a portare la medusa fuori dall’H20 le guardie forestali lo fermarono.
Ricordo il suo protestare contro le leggi della riserva naturale.
Ricordo la noncuranza della medusa che sgalleggiava livida gialla e viola con nonchalance.
Ricordo che non sapevo se parteggiare per lo cnidario o il panormita.
Alla fine l’uomo concluse con una frase molto teatrale: “ho capito che stamattina comanda chi si e’ svegliato prima, ed io mi sono alzato l’ultimo di tutti”.


Va aggiunto solamente che l’esistenzialista Palermitano e’ simile all’esistenzialista francese, ma senza quella ridicola coppola picciuolata e con una panza che segna il vero peso della sua esistenza vissuta.
Mi convinsi che nella tenzone, l’ingiustizia piu’ grossa l’avesse ricevuta l’uomo.

Se me lo ricordo ancora oggi, vuol dire che l’educazione all’asilo PAZ.
Mi ha segnato.

Solo che oggi ho scoperto che il mio asilo era intitolato ad Andrea Pazienza.
Disegnatore geniale, surreale, sognatore a colori psichedelici, morto troppo giovane.
E mi chiedo se, dopotutto sia davvero colpa mia, se sono cosi’.


Musica: Cristina Dona’, Sabato sera suona a Palermo.

Wednesday 25 February 2009

Sul disordine di Jimi Hendrix e di altri stadi confusionali.

Io da piccolo credevo che Jimi Hendrix fosse un maniaco dell’ordine.Uno che cantava di avere ucciso sua moglie perche’ l’aveva trovata a mettere in disordine con un altro uomo (messing around with another man).
Anni dopo, con l’arrivo di internet fu piu’ facile trovare i testi delle canzoni e scoprire la verita’.
C’e’ gente che non si perde mai.
 Io non chiedo mai la strada, ma non perche’ la sappia, ma perche’ mi piace perdermi.

Quest’estate chiesi a mio fratello cosa avesse fatto il sabato sera.
Mi disse: “l’unico che sapeva la strada si e’ addormentato e ci siamo ritrovati al faro”.
La sera era bella, il cielo sembrava vicino.
Io ho pensato che i navigatori in macchina risparmiano alla gente gli imprevisti.Ma gli imprevisti possono anche essere cose belle.
C’e’ chi sa usare la tecnologia e chi si bea della sua insipienza tecnologica.
Da un po’ di tempo ne ho uno.
Dice la mia ragazza che se mi fa uno squillo e’ per ricordarmi che mi vuole bene (che io sono distratto e altrimenti lo dimentico).
Dice la mia ragazza che se mi fa uno squillo vuol dire che m’e’ passata a prendere, m’aspetta in macchina e io devo scendere.
La tecnologia aiuta e ci unisce- ho pensato- alle due di notte, giu’ in strada.
 Chiedendomi se la mia ragazza mi volesse bene, o se mi stesse passando a prendere.

Friday 13 February 2009

Circolare, gente, circolare

Il ragazzo davanti al computer penso’: “Maledetta Saigon, ormai piove da 20 giorni. Non male per un posto a rischio di desertificazione”.
Chiuse gli occhi per desiderare in maniera piu’ forte che, una volta riaperti, qualcosa fosse cambiata.
Guardo’ il mare. I cavalloni si sentivano fin da li’. Penso' a chi passava, o provava a passare, il mare di questi giorni.
Penso’ al peggio, ma non riusci a immaginare quale inferno li obbligasse ad attraversare il deserto per mettersi in mare con questo tempo.

Il mare era azzurro. Il cielo ancora pulito, netto, sembrava particolarmente vicino quella sera. Poi iniziarono a cadere delle stelle.
La mucca si sveglio’ e rumino’ la sua colazione indolente.
Quando una stella la colpi’ e smise di vivere.
Si scopri’ dopo che era caduta lo skylab statunitense.

Gente ancora protestava per il sacrificio di Laika, la prima cagnetta che aveva vissuto nello spazio.
Penso' che sarebbe famosa, come le altre vittime della corsa allo spazio. Ma era arrivata fuori tempo e se la scordarono in fretta, usando due pesi e due misure.

Due pesi e due misure vennero usate anni dopo:
Una coppia unita, e un primo figlio in arrivo era una benedizione, il saperlo malformato al settimo mese pone davanti grandi dubbi etici.
Sarebbero stati capaci di accettare il calvario che si presentava innanzi a loro?
Alla fine decisero di no e commisero cio’ che era illegale per le leggi di dio e dell’uomo.

Anni dopo non ebbero la stessa indulgenza nel giudicare male chi il calvario l’aveva gia’ affrontato.
Decisero di adattare la legge di un dio per farla coincidere con quella umana.
Dio non aveva fatto quella legge, si era limitato a dare delle linee guida per rendere il mondo migliore, anni prima.
In generale aveva detto di vivere bene ed essere felici, in pace.
Come un padre, aveva lasciato una grande liberta’ di coscienza al figlio.
Non capiva come nel suo nome altri volessero decidere per tutti quanti. Lo considero’ una mancanza di fiducia nei suoi confronti.
Avrebbe dovuto distruggere quel pianeta.
Il ragazzo davanti al computer chiuse gli occhi per desiderare in maniera piu’ forte che, una volta riaperti, qualcosa fosse cambiata.
Duro solo un secondo, ma quando lo fece. Ora nevicava con violenza.
Per il resto non era cambiato niente.

Monday 2 February 2009

Tornero' a scrivere non appena smettera' di piovermi addosso.