Monday 14 December 2009

Subterranean Homesick Alien: l’uomo che sognava arancine

In Sicilia c’era una grande carestia quando nel porto di Palermo approdò una nave carica di grano.
C’era una fame da non vederci (“pitittu a pettu di cavaddu”) e si decise di non perdere tempo a macinare il grano: venne bollito e mangiato.

Era il 13 dicembre del 1646. Santa Lucia.

Per ricordare la carestia, per Santa Lucia in Sicilia non si mangia pane o prodotti fatti con farina ma si mangia
cuccìa e le arancine
La cuccìa e’ ok. Le arancine invece, sono il motivo per cui l’uomo si e’ evoluto, nella loro forma sferica si riflette la perfezione; nel cuore morbido la gioia della ricerca e della scoperta, nella  loro frittura l’ineluttabilita’ degli eventi a venire.

Stamattina ero felice finche' il mio stomaco pretese il suo tributo chiedendomi perche’, come tutti i siciliani di buona volonta’  non stessi frigendo (‘nta l’ogghiu fitusu) una quantita’ di arancine che potesse ottemperare al mio fabbisogno etico-morale. 
Purtroppo, l’arancina piu’prossima distava 3062 km.

Presi la macchinetta
ELISA e mi diressi verso le bianche scogliere d ella Penrhyn Gŵyr (penisola di Gower).
Li' ho mangiato il piatto tipico locale: il buonissimo salutarissimo
Laverbread.
A chi voglio prendere in giro (certo non il mio stomaco).
Il pane con le alghe mi fa schifo.

Io non mangio l’insalata perche’ penso che le piante  dovrebbero ornare appartamenti, non stare nel mio piatto....figurarsi delle alghe....nemmeno santificate da una frittura.

Rimestavo la broda e sognavo arancine.
Poi sono uscito sull'altopiano.

C’era un aria bella ed ho fatto le foto di questo post.

E c’era tanto verde che finiva sulle scogliere a strapiombo sull'oceano grando.

Tutto era pulito e grande, spazioso. Potevo vedere le navi al largo e le coste della Cornovaglia piu’ in fondo.

Poi ho pensato che alla fine ognuno appartiene e deve stare nel posto dove puo’ realizzarsi (come dovrebbe potere votare nel posto dove paga le tasse).
Che non lo possa fare nella mia terra e’ un peccato, ma che senso ha mangiare  arancine senza la possibilita’ di costruirsi un futuro.
Sarebbe bello fare conoscere le arancine ai miei figli, ma non potro' mai mantenere una famiglia laggiu'.



Poi ho pensato che gli alberi iche si vedevano in lontananza erano scheletrici: avevano tolto le energie alle foglie ed erano andati a dormire.
Quando tornero’ in primavera’ li rivedro’ verdi e vivi -pensai- quando le radici riporteranno la vita, le risorse, alle foglie.
Guardo l’Italia mi sembra che le risorse siano poche e mal gestite.

Perfino iniziative lodevoli come Telethon permettono al governo di non fare il suo dovere e forniscono alibi ai politici che buttano soldi invece di investirli nella ricerca.
Io tornerei volentieri: prima o poi dovro’ metter radici da qualche parte.
Ma mi pare che piu’ si vada avanti e piu’ mi sembra che sono rimasto senza
terra...e non posso starmene con le mie radici in mano per sempre.

Specialmente quando qui e’ tutto cosi terso e pulito e grande, spazioso.

E poi il freddo becco (beak cold) m’ha congelato il neurone.
Ho pensato che se mia madre non mi  scongela le arancine, io me le succhio come ghiaccioli.

Poi ho girato la macchina che li' era finita la terra e sono tornato verso casa.
La sera, mentre pulivo quelle 5 stanzette, le ho trovate piu’ accoglienti del solito.
...e stranamente un pensiero sulle arancine non mi faceva piu’ nemmeno tanto male.
Sta cosa di vendere i beni confiscati alla mafia non si puo' sentire
(con la possibilita' che ri-finiscano a mafiosi o loro prestanomi), per favore firmate anche voi la petizione di Libera.

23 comments:

dizaon said...

le ho viste ieri in piazza alcune ragazze di Libera...non sono però riuscita a fermarmi (però ti firmo la petizione)...

credo che noi trapiantati siamo in grado di sentire le radici quando crediamo di non averne più...io ad esempio faccio il pesto dei tortellini di natale (che manco una signorina reggiana della mia generazione farebbe)...siamo in transito, ma voler le radici è secondo me una parte essenziale della nostra natura

io ti nomino ufficialmente "videur degli amici di Cuffaro" ...

stellina1604 said...

Io, semi-terrona trapiantata nel freddo Alto Adige...capisco...
e ieri, alla fiera di S. Lucia, guarda caso, da un banchetto arrivato direttamente dalla Sicilia (o comunque da qualunque altro posto, falsificando bene l'accento!!) ho assaggiato un arancino...
Quanto aveva ragione Proust, eh?

laila81 said...

Wow ... quante cose mi hai fatto pensare con questo post!
In primis mi hai fatto pensare a quando mollerò gli ormeggi io... chissà come sarà...
Dovrebbe essere nel diritto di ogni essere umano poter vivere dove porterebbe il cuore e non le necessità e i bisogni: essere costretti a lasciare la propria terra per colpa di un assenza totale di sicurezza economica (soprattutto nel nostro campo) è vergognoso!
Te credo che l'idea dell'arancino doc passa in secondo piano di fronte alla realizzazione dei propri sogni...
Sei in un paese che ti da la possibilità di dare un senso ai sacrifici fatti ... ci credo che parli con dire innamorato di questi incantevoli posti.

P.S. Grazie per la segnalazione, sono stata felice di firmare :-) !!

UnaStranaStrega said...

firmo

Cosmopolitano said...

povera italia... italietta...

cristina13 said...

Mi spiace che ti tocchi rinunciare a un sacco di cose a cui avresti diritto.

yetbutaname said...

 saluto rapidissimo
commenterò a giorni

Vermiglia said...

Le tue arancine sono già nel congelatore che aspettano soltanto che tu torni!e non solo loro!

Falloppio said...

arancine pronte?

L'amore vince sempre

Lario3 said...

Ottimo post!

Grazie mille per il commento, CIAO!!! :-D

dizaon said...

sai che le foto della tua nuova patria richiamano stranamente imagini a me conosciute...non sarà mica colpa della tectonica ??? vedi hai le arancine che ti aspettano, sei fortunato ! (sto leggendo la trilogia fantastica di Camillieri, fra un po' potrò anche parlare in siculo)

Lario3 said...

Grazie anche per il commento di oggi!

CIAO!!! :-D

StellaSenna said...

A palermo ho ordinato tre arancine (ma non era i?)
il tipo mi dice: sicura? va che son tanti
io: non si preoccupi, ho fame
a me non sembravan cosi tanti...:P

Floripedis said...

Io le so pure fare!!!!!!
Peeeeeeeeee (la pernacchia è per la stellina della sennina :-D)

Todomodo said...

Se ti può consolare, io non solo non ho arancine sottomano da trangugiare (pur avendone una voglia insormontabile, ora - grazie), bensì mi trovo qui dove un'idiozia esecrabile quale la rivendita ai delinquenti dei beni espropriati (una sorta di marchetta, peraltro, e questo aspetto è il più grave) risulterà facilmente difendibile, grazie all'indubbia capacità dialettica di un cicchittocapezzoide e all'analisi approfondita di una buona parte dell'elettorato. Che, nel frattempo, stabilirà di consegnare i fondi di telethon ai costruttori di macchine blu.

tristantzara said...

Difatti come dice todo (io vengo da lì oro ora) basterebbe solo buon senso, promuovere una campagna tv e con il ricavato di essa acquisire questi fondi partecipandovi all'asta appunto, ergo lo Stato che fa colletta, più dimostrazione di forza-debolezza di questa. 

dizaon said...

quasi quasi mi autoregalo per natale "Nìvuro di sìccia" il libro delle ricette di Montalbano...a questo punto mi chiedo : ma ho delle radici siciliani ?

utente anonimo said...

Arancine come ghiaccioli...mica male l'idea. Proverò se funziona anche con la pizza.
Sono un emigrante e per di più pendolare. Il top.
Ottima fantasia, mi raccomando non perderla perchè è quella che ti permette di far sopravvivere le tue radici senza terra. 
Saluti.

Massimo.

LaPap said...

Io sono tornata indietro in virtù di un sogno lontano. Il sogno si è avverato, per un po'. Ora sono tornata a fare tre lavori, so di non essere pagata quanto valgo e sono sicura che, tornassi lassà oltremanica, ricomincerei a guadagnare il quadruplo di adesso. Però rimango, almeno un altro po', perchè se si vuole davvero cambiare questo Paese, qualcuno dovrà pur iniziare. Almeno fino  a quando non rigetti la spugna. Una volta per tutte. Un abbraccio forte.

yetbutaname said...

 ho firmato
cinque stanzette? c'è spazio per metter su famiglia
se ti può consolare, anche qui fa un freddo becco (e si vedono giusto le coste di sedano - anche di cardo, via)
ciao Falloppio, che meriteresti arancine preparate fresche ogni volta che rientri
(è vero che stanno fresche anche in congelatore)

Vermiglia said...

Hai ragione Yet! si merita questo ed altro.
Ed infatti ,come sempre,ci sarà anche il tempo di farne di fresche.

Athenaromana said...

Anche noi che siamo qui abbiamo l'impressione di essere rimasti senza terra. Pianta le tue radici, han bisogno di un buon posto dove attecchire. Le arancine sono buone dovunque e le spedizioni veloci.
Un abbraccio e buon solstizio d'inverno.

(ne ho mangiate di ottime perfino a Bruxelles...)

utente anonimo said...

Cambia paesaggi mettendo al posto di quei paradisi, una immonda città piena di sporco e smog.
Ma anche di sporco smog.

Cambia gli arancini con una valangata di polenta e soppressa perchè non sono siculo.

Mantieni il post perchè avrei tanto voluto scriverlo io.
Da Bangkok però.

Poi passo a firmarlo.

Il Vetraio     (ilvetraio.splinder.com)