Friday 13 February 2009

Circolare, gente, circolare

Il ragazzo davanti al computer penso’: “Maledetta Saigon, ormai piove da 20 giorni. Non male per un posto a rischio di desertificazione”.
Chiuse gli occhi per desiderare in maniera piu’ forte che, una volta riaperti, qualcosa fosse cambiata.
Guardo’ il mare. I cavalloni si sentivano fin da li’. Penso' a chi passava, o provava a passare, il mare di questi giorni.
Penso’ al peggio, ma non riusci a immaginare quale inferno li obbligasse ad attraversare il deserto per mettersi in mare con questo tempo.

Il mare era azzurro. Il cielo ancora pulito, netto, sembrava particolarmente vicino quella sera. Poi iniziarono a cadere delle stelle.
La mucca si sveglio’ e rumino’ la sua colazione indolente.
Quando una stella la colpi’ e smise di vivere.
Si scopri’ dopo che era caduta lo skylab statunitense.

Gente ancora protestava per il sacrificio di Laika, la prima cagnetta che aveva vissuto nello spazio.
Penso' che sarebbe famosa, come le altre vittime della corsa allo spazio. Ma era arrivata fuori tempo e se la scordarono in fretta, usando due pesi e due misure.

Due pesi e due misure vennero usate anni dopo:
Una coppia unita, e un primo figlio in arrivo era una benedizione, il saperlo malformato al settimo mese pone davanti grandi dubbi etici.
Sarebbero stati capaci di accettare il calvario che si presentava innanzi a loro?
Alla fine decisero di no e commisero cio’ che era illegale per le leggi di dio e dell’uomo.

Anni dopo non ebbero la stessa indulgenza nel giudicare male chi il calvario l’aveva gia’ affrontato.
Decisero di adattare la legge di un dio per farla coincidere con quella umana.
Dio non aveva fatto quella legge, si era limitato a dare delle linee guida per rendere il mondo migliore, anni prima.
In generale aveva detto di vivere bene ed essere felici, in pace.
Come un padre, aveva lasciato una grande liberta’ di coscienza al figlio.
Non capiva come nel suo nome altri volessero decidere per tutti quanti. Lo considero’ una mancanza di fiducia nei suoi confronti.
Avrebbe dovuto distruggere quel pianeta.
Il ragazzo davanti al computer chiuse gli occhi per desiderare in maniera piu’ forte che, una volta riaperti, qualcosa fosse cambiata.
Duro solo un secondo, ma quando lo fece. Ora nevicava con violenza.
Per il resto non era cambiato niente.

8 comments:

nuriape said...

cavolo, la vista dalla finestra e' pazzesca...post stupendo, al solito!

a2punti said...

pirotecnico, fall;

a..

utente anonimo said...

il freddo ti obnubila i neuroni

yetbutaname said...

e sarebbe nevicato comunque

quanto al circolare, com'è l'itinerario?

ciao

Todomodo said...

Non conoscevo la vicenda berlusconiana. E forse avrei preferito continuare a ignorare, aggiunge oscenità a oscenità (anche se il privato non dovrebbe entrare nel pubblico, né VICEVERSA, ergo forse è un po' colpa sua, mi sa)

catopedro said...

Il ragazzo davanti al computer penso’: “Maledetta Saigon, ormai piove da 20 giorni. Non male per un posto a rischio di desertificazione”.


uno dei migliori incipit ch'io abbia mai letto.

utente anonimo said...

UN SALUTO DOLCE E UN SORRISO....

PS. SCRIVI BENISSIMO......

iNessuno said...

Spazio virtuale speciale, il tuo. Interessanti gli scritti e immagini ad effetto.


Tornerò a farti visita, ciao

angela