Tuesday 5 August 2008

Ognuno ha la Madeleine che si merita: io Dresda.

Una sera, con alle spalle un tramonto infuocato, arrivai in citta'. 
Ci sono posti che ci fanno sentire fortunati.
Magari non lo siamo, o forse si: in fondo, sentirsi fortunati, significa esserlo.
Si porta fortuna chi crede in se stesso.
Qua non sembra assere cambiato un granche’: i punk a Neustadt bevono la stessa birra davanti ai pub.
Ricordo quel pub, vi conobbi una ragazza con la pelle chiara e gli occhi scuri.
Parlammo un po’, poi mi diede il suo numero, scrivendomelo sulla mano.
Me ne andai in bici contento come un bambino con uno zaino pieno di caramelle: non vedevo l'ora che fosse domani.
Nevicava ed io ero in bici, ma non me ne importava niente.
Arrivai a casa, aprii la mano. Potei solo per stringervi un fiocco di neve imbevuto dall’inchiostro di un numero illegibile: quanto mi rimaneva di quella ragazza che non rividi piu’.

Quel parco la’, lo presi con la bici a tutta velocita’: il regista ci avrebbe ucciso se non fossimo stati in teatro con largo anticipo, per la prima teatrale. Io avevo fatto tardi in lab e correvo, presi sotto una lastra di ghiaccio e capitombolai. Cadendo, rividi tutta la mia vita, come un film; si dice capiti davanti alla morte.
Per fortuna finii su un cumulo di neve.
Poi arrivai a teatro in ritardissimo e il regista mi fece rivedere la mia vita di nuovo a via di cazziate.

Una volta abitavo la’, accanto all’Elba. Un fiume senza argini, con un letto delimitato solo da larghi prati verdi dove correre.
Ma i Sassoni sanno che e’ un fiume buono: straripa una volta ogni cent’anni.
Io aggiungo che e’ gentilissimo, infatti, per la sua squisita cortesia m’e’ venuto a salutare nell' appartamento (cantina) ben 2 volte in 4 anni.
Questo per quanto riguarda i ricordi felici.
Poi ci sono stati anche periodi brutti: ma non si puo’ definire “proprio” un luogo, se non si e’ "vissuto".... Mentre vado in bici mi viene voglia di cantare, apro la bocca e lo faccio.
Proprio in quel momento ingoio un moscerino che canticchiava in senso contrario.
Dopo quest’ ingestione di proteine, passando davanti al pub  Raskolnikov, non posso fare a meno di pensare che io e Dostoevskij abbiamo vissuto sia a Dresda che a Ginevra.
Potrei mettermi anche io a scrivere l’idiota.....ma preferisco farlo e raccontarvelo: preparo lo zaino per Berlino.

12 comments:

yetbutaname said...

vai davvero a Berlino?

a lente tappe (Vienna, Cracovia, Varsavia - è tutta strada, basta percorrerla) vi si sta dirigendo il mio figliol profugo insieme ai suoi amici

chissà se v'incontrate

ciao

dizaon said...

perdere la donna della sua vita ??? per colpa di un fiocchetto di neve, soltanto tu potevi raccontarci questo... :-)


le piene dei fiumi tedeschi sono micidiali... ne ho anche il ricordo, ma sembra che ai tedeschi ogni tanto piaccia il grande lavaggio, cosi hanno il pretesto di correre fino al negozio fai da te e rifare tutto da cima in fondo...

Supertriglia said...

non ti leggevo da un po'... e poco fa mi sono accorta di sentirmi in "astinenza"... adesso sto meglio.

GRAZIE!

Salutami Berlino!

=)

lorypersempre said...

Forse la mia Dresda è Praga, o Vienna, o Bruxelles. O magari Catanzaro.

Boh ;)

Leela

superpomettomel said...

posso essere la tua PR? o pierre come dicono i ggggiovani

a2punti said...

'sentirsi fortunati significa esserlo'... la prima verità che ho letto questa mattina;

a..

lucia58 said...

Ti auguro buone vacanze allora.Anche a mè paice andare in bici e pedalando tutto passa anche i pensieri negativi. Grazie del passaggio. Un saluto

Blixxxa said...

La prossima volta, il numero fattelo scrivere sul braccio, al riparo da fiocchi inopportuni.


Berlino... una delle città che mi son rimaste più nel cuore.

Buon viaggio, giramondo!

Supertriglia said...

ma passi da Bo? Boh...

gattarandagia said...

buon viaggio, allora!

e buona fortuna, caro credente!

(penso tu abbia molta ragione)

Terezita said...

romantico

fragoluzza said...

dicono che berlino sia bellissima...

addivettiti. :D