Saturday 16 August 2008

Ich bin ein Berliner

I Berliner, sono dei bomboloni. Quando preparati in casa, ogni cento, 99 contengono mirtilli mentre uno viene riempito di mostarda.
Quando hai il cesto davanti, la sorpresa e' sempre dietro l'angolo.

Il soprendente dolciume ben contraddistingue la piu’ incredibile delle capitali europee.
Una citta’ che fu nera piu’ del nero, divenne di un profondo rosso, mentre oggi, per non sbagliare, e’ multicolore.


Qui, a Tempelhof eroici piloti d’aereo eroici portavano provviste con un ponte aereo, per salvare Berlino dalla morsa dei cattivi comunisti.
Poco piu’ avanti, invece, gente che non era adatta alla selettivita’ del sistema capitalista, abbandonava il passaporto in cambio del lavoro, il cibo e la dignita’ garantiti dal socialismo reale.


Li’ a destra c’e’ un museo che contiene l’incredibile ara di Pergamo odierna Turchia (per me piu’ bella del Partenone e i suoi p-fregi perfidalbionici).
Non e’ bello spostare i monumenti, pero’ Berlino e’ la seconda citta’ Turca, allora forse stride meno....solo che ieri cesellavano marmi e oggi scolpiscono kebab....ma anche pizza.


La definizione di genti e cucine Mediterranee, nella mittleuropa, e' un po' caotica.
Come pretendere l’ordine da chi chiama il beverone nazionale, Berliner Weisse, (che significa Bianco) e altro non e’ se non birra e colorante di verde o rosso fosforescente (v. foto).


Mi piace Berlino in estate: e’ verde di parco e azzurra di cielo.
Ci si sente in pace con la natura circostante, in una citta’ cosi’ e molta gente va a piedi nudi nei parchi.
Poi arrivano le api e ricominci a odiare la natura.


Non so quale monumento possa identificare questa citta’: credo che questa si trovi tra i ragazzi dello Zoo di Berlino, i gurken di Sprewald, il sanguinaccio con composta di mele che mi sono mangiato vicino a Friedrichstrasse ma anche in mille altre piccole o grandi cose.

E’ una citta’ giovane, in divenire, con i pregi e i difetti della gioventu’:
Ha molto passato, poca arte del passato.
Il fiore del padiglione della Sony center a Potsdamerplatz, coi suoi petali, colori e giochi d’acqua sembra un ode alla capacita’ di creare luoghi pieni di vita, tecnica e grazia.
Ammiro la pragmaticita’ e la bellezza di queste opere.
I tedeschi fanno poesia con l’architettura.


Mentre ascolto un pezzo sinfonico, rimuginando questo post non posso fare a meno di chiedermi come e dove riescano a infilare la marmellata dentro i Berliner e perche' gli orchestrali non si lamentino.
Ho un libro con le architetture visionarie di Goethe e le liriche equilibrate di LM Van der Rohe.
Rifaccio la valigia, che mi si aspetta ad Amburgo.

14 comments:

yetbutaname said...

i'm your waiting guest


Alicesue said...

riposati.

undulant said...

ti sembrerà strano, ma non ho ancora progettato nulla per Berlino!!!

Comunque, la prima settimana di settembre sarò lì. Raccolgo le tue riflessioni...

sammylele said...

Riprendiamoci Berlino dicono gli Afterhours :)

Ecco Amburgo mi manca... e una scappata ci starebbe "esilio e nuvole

su Amburgo" (Capossela)

Buon viaggio

acerino said...

Le api devono aver trovato un habitat ideal nel mondo pangermanico, perchè anche in Austria non si poteva pensare a qualcosa da mangiare o da bere che ne arrivavano legioni.

O forse sarà che in Italia non ce ne sono più

sgnapisvirgola said...

Mi sei mancato.

Fabioeclaudio said...

GRAZIE! grazie ai tuoi consigli preziosi (chiamiamole istruzioni, va'!) finalmente riusciamo ad inserire i banner sul blog!!


grazie mille!!!

F&C

daisi said...

sempre molto istruttivi i tuoi post grazie

baci

daisi

dizaon said...

vuoi la ricetta originale del Berliner in tedesco???

baruli said...

mi perdo nei tuoi racconti... ne rimango rapita ogni volta

legry said...

ihihi

grazie del passaggio!

Blixxxa said...

Quando son stata a Berlino non facevo altro che cercare segni del muro, camminare a naso in su sperando di veder volare un angelo ed immaginare una giovane Christiane F. che vaga nel degrado della città. Potsdamer Platz era uno spiazzo raso al suolo, e molti dei palazzi modernissimi che ora ospitano il Potere non erano manco stati pensati, visto che la capitale era ancora Bonn.

Insomma, sarei davvero curiosa di tornare

laformadelvuoto said...

AH!la cucina berlinese...

um...

una zuppa cinese che si chiamava "Villa culinaria" ed era prodotta in Germania.

Il cameriere ha avuto la premura di introdurre il piatto spiegando che andava mescolato dall'alto in basso per gustarlo in tutto il suo sapore.

Infatti si è presentato con una scatola-confezione fumante appena uscita dal miscroonde

uao

anoroll said...

Quel petalo multicolore mi ha incantata la prima settimana di agosto.

Ho lasciato strati di piedi lungo le strade berlinesi, e ho mangiato il mondo :-)