Monday 16 June 2008

Roma non si costrui’ in un giorno. Anche demolirla richiederà tempo.

L’alba sorge lenta dietro le montagne rosa, sarebbe stato un bello spettacolo, ma il sonno lo e’ di piu’. Mio fratello mi sveglia,  mi scarica dalla macchina all’aeroporto e parto per la capitale.
A Roma ci venivo quand’ero piccolo.
Ricordo i romani di allora.
Oggi, sembra passato un secolo. Dicevo: ricordo quegli antichi romani, piccoli, gentili, con gli occhi a mandorla e la macchina fotografica.
Venivano tutti a fotografare il foro di Roma.
Il giornale dice che oggi Roma sta piena di buche e fori...saranno contenti sti Giapponesi.
Il giornale dice anche che Roma e’ degradata. Effettivamente sui quartieri neri ci sono un sacco di scritte sui muri. Alcune sono alquanto enigmatiche (e sembrano uscite da “la settimana enigmistica”).
A Trastevere leggo: “la soluzione: fuori i Rom da Roma”. Se fosse un cruciverba, scriverei “A”. La frase mi sembra involontariamente divertente. Penso che ache: “Fuori i Cinesi da Cinisi” non sarebbe male.
Pero’ nell’Italia di oggi, abbiamo messo la mafia e l'antimafia a Cinisi, i Cinesi a Prato, mentre di prati se ne vedono sempre meno.
Sul bus, avanti a me c’e’ una donna nera con ampi vestiti coloratissimi che parla con le sue amiche in un italiano perfetto, con un divertito accento romano.
Accanto, un ragazzo incupito, in jeans e maglietta attillati e cappellino squadrato degli irriducibili da a laziee.
Sembra un campione dell’Italia di oggi. Io sempre piu’ mi sento vicino agli immigrati regolari.
Al pomeriggio sperimento la solitudine estrema. Un mondo di spazi immensi, vuoti e freddi.
Con questa definizione mi riferisco sia alla visita al museo del planetario che mostra i confini dell’universo, sia alla camminata all’EUR di domenica pomeriggio...c’e’ piu’ vita ai confini dell’universo.
Alle 16,00 inizia lo spettacolo del planetario. Sono solo, dalle comode poltrone sdraiate si vede la volta celeste proiettata sul soffitto, mentre una voce calda descrive le meraviglie dello spazio profondo.
Sembra di essere in un sogno. E il sonno si fa sentire cosicche’ cado in un sonno ristoratore dalle parti della costellazione dell’Auriga.
Mi risveglia il rumoroso impatto di una cometa impertinente.
Esco e vado verso l’ostello, al Castro Pretorio. Qui risiedevano i body guards dell'imperatore. Erano 16.000 (altro che Whitney Houston).
Sull’autobus, sebbene stanco, cedo il posto a una donna incinta. Portatrice di vita.
Poi lo cedo a una donna anziana, che di vita ne ha vista tanta.
Però mi rifiuto di cederlo a una monaca. La mattina, leggere questa notizia m’ha disgustato, e ci tenevo a fare un dispetto a chi della vita non ha rispetto.
Arrivo all’ostello.
Entro nella camera comune, dietro un sofà, di fronte al televisore, giuovini comunicano con suoni gutturali....o meglio, si sta svolgendo a una gara di rutti da birra. Vince una procace biondina Australiana. Molti backpackers fanno il giro dell’Europa, ieri Amsterdam, oggi Roma, fra due giorni Londra.
Tanta precaria e allegra pazzia mi riporta ai tempi in cui ero Erasmus.
“Si sta come d’autunno
sugli alberi le foglie
e curnutu cu sinni penti”.

 Fra 3-4 giorni la continuazione: la visita medica, la partita, il Coppede’ etc.

16 comments:

yetbutaname said...

tu sei in perfetta salute

ciao

zlevimontalcini said...

"Si sta come d’autunno

sugli alberi le foglie

e curnutu cu sinni penti..e cu avi nna sigaretta e 'un mi lla runa...c'hannu a cariri o siccari (a piacimento!) li ..... !"


Fallò..la citazione per esteso please!!!


ps

per adesso studio...e persi pure le chiavi di casa con l'orsetto uniceff appizzato...

mi raccomando se lo dovessi incontrare...

digli che non ho null acon lui..e che non vedo l'ora che ritorni..

anche perchè...vorrei uscire!

fiorirosa said...


certo che se vai a spasso all'Eur di domenica pomeriggio è il deserto.

Ti dovevi...buttare in centro come tutti i giovanotti e giovanotte di Roma e dintorni.

Al planetario ti sei addormentato? non mi deludere così, ti prego.

Se proprio ti annoi e non sai dove andare, a Roma?, ohibò,

fammi un fischio.

a2punti said...

le scritte sui muri... la mia passione;

a..

p.s. haha, ma quanti posti avevi occupato su quell'autobus?

superpomettomel said...

allora roma roma caro fall ..se vedo uno in estrema solitudine sul bus saprò che sei tu..

ue se passi dalle aprti di san lorenzo fai ciao ciao con la manina cosi' ti riconosco:)

in bocca al lupissimo per le visite!!!

lamaratonetaGio said...

iI tuoi appunti di viaggio sono sempre esclusivi!

Ciao

Angela

migola said...

Ciao Fall

buona visita...medica!

Alicesue said...

La Chiesa sta utilizzando metodi degni dei nazisti.


E "fuori i cinesi da cinisi" mi ha risollevato il morale.

dizaon said...

cavolo anch'io ne avrei degli aneddoti succulenti sugli ostelli della gioventù...

espiritukarma said...

ho appena letto la notizia del "mancato matrimonio"

e posso affermare che la chiesa mi fa sempre piú pena.

cristina13 said...

ho rivissuto la Roma di quella volta dell'ostello


rutti mi pare di no, ma il resto uguale

cristina13 said...

e complimenti per la nuova testata del blog, fa molto top of the rock

Blixxxa said...

Non ho capito la citazione in siculo.

Il quale aggettivo non è una risposta

Terezita said...

Direbbe un personaggio che non esiste più da almeno cinquant'anni, immagino una sorta di Aldo Fabrizi, appoggiato ad una carrozzella- quella con i cavalli, intendiamoci bene- inossidabile e impermeabile alla Storia e ai suoi vandali ed unni di varia provenienza:

"quante n'hai viste, a' Rò, puro sei 'ncora 'n piedi..."

Aggiungerei io- tanto per aggiornare il testo alla modernità corrente e corriva- un "più o meno" a seguire quel finale " 'ncora 'n piedi "

ciao

Tez

radiobeba said...


le scritte sui muri e l'ostello

una roma giuovine, con un bel disincanto.

dizaon said...

te le racconterò al mio ritorno, se ritorno ... :-) ciao ciao