Monday 22 January 2007

Oh Valentino vestito Valentino

Due anni fa si tornava da un concerto, se non sbaglio avevamo visto le Dresden Dolls.
Lo Starclub un secolo fa era un teatro di lusso, ma di quella ricchezza rimaneva solo un grande lampadario di cristallo, poi divenne cinema di propaganda, infine luogo per concerti.
Io ero li’, col solito gruppo di amici.
Avevamo appena salutato il gruppo dei Francesi che, come sempre, si sarebbero storditi di troppo fumo.

Il concerto era stato bello, l’Elba era tornato da poco nel suo letto ma noi non ne avevamo ancora voglia, il sole degli ultimi gio
rni aveva asciugato il fango e lasciato un prato verde, bello come quelli di calcio, solo piu’ perfetto.
Dio e’ il miglior giardiniere che esista e a noi piccolo omini sembro’ giusto decorare il suo giardino come dei nanetti (vedi foto presa dalla finestra del mio appartamento a DD).  Iniziammo a camminare su quel prato, a finire l’ultima bottiglia di vino mentre l’alba spuntava la’ dietro i castelli appollaiati sull'ansa del fiume. 

Poi, non si sa bene perche’ Hristio usci’ dalla sua macchina sempre piena di cose senza senso una magia, e, dopo due minuti, i maglioni erano a terra a delimitare porte immaginarie e correvo dietro ad un pallone.
Il cuore che batteva sembrava avere un ritmo felice perche’ segnare un goal agli amici, si sa, vale di piu’.

Due anni dopo, i piu’ grandi e ubertosi di quel gruppo avranno presto figli ed hanno smesso di andare ai concerti perche’ i locali sono pieni di fumo, i piu’ giovani continuano ad andarci ed io, nel mezzo, ho cambiato citta’ e sono ancora alla ricerca di un gruppo di persone con cui andare ai concerti.
....ma in fondo non siamo cambiati troppo.

L’altro giorno m’era tornato in mente questo ricordo e avevo deciso di vestirmi in maniera simile, sotto la giacca e la sciarpa rossa che porto sempre in inverno.
Venerdi’ sera, pero', il buttafuori di un pub disse che non potevo entrare vestito cosi’. Andandomene vedevo le persone dentro, apparivano stanche, con le cravatte slacciate, comunicavano opulenza ma non sembravano felici.
Il buttafuori aveva ragione, non ero vestito a tema:  io ero vestito di felicita' genuina.

Nel prossimo post si parla di fiabe se vi volete preparare ci consiglio gli scritti di Propp, del Pitre’, e le mille e una notte, altrimenti venite giovedi’ e provero’ a spiegarvi tutto nelle solite 400 parole.
Per chi e' rimasto a DD, guardate chi torna nei prossimi giorni: 1, 2, 3 (Toaster), 4,

30 comments:

Sfinge3 said...

Non puoi assegnarmi i compiti per casa però ... :-)

Ciao al volo

Marina

cinas said...

giocare fuori che bello.

uno dei mie migliori ricordi, che accarezzo ogmi tanto, è quella di una partita internazionale a squadre miste yemen italia a shahara, piccolo e pericoloso paese di montagna.

però io avevo perso.

yetbutaname said...

oh, succede anche qui che i buttafuori decidono di che marca devono essere i calzoni o le scarpe o le felpe dei maschi

soprattutto con i ragazzi più giovani

si vede che non mostri i tuoi anni

e sarà stato un posto da vecchi

acerino said...

Hai scelto il Fall scrittore, alla fine, e ci è andata di lusso, come quasi sempre.


Ora mi studio un po' di favole così per il prossimo sono preparato.

Masso57 said...

Tu eri vestito di felicità genuina: mi ha colpito questa frase, c'è dentro davvero un modo di concepire l'umanità di chi ha capito. Quando ero militare a Bozen, ovviamente molti locali ci erano preclusi per il fatto di essere militari ed italiani: vedendo gli indigeni uscire da quei posti scattava immediato un senso di superiorità abbastanza inconsueto. Il pallone di strada? La mia memoria si ferma ad un romani-restodelmondo in una spiaggia marchigiana tanti anni fa, solo che loro avevano un giovanissimo Giannini (er principe) nelle loro fila e non ci fu storia...

cristina13 said...

l'Elba era tornato nel suo letto ma noi non ne avevamo ancora voglia: mi sembra perfetta.

Per me da grande potresti fare lo scrittore, ma intanto continua pure a giocare a pallone.

ciao.

virna said...

bello ma un pò malinconico questo spaccato di vita di "soli" due anni fa

Lario3 said...

Anche io le adoro.


"AAARGH!!!" Platoon :-D

CIAO!!!

fiorirosa said...


la faccenda degli abiti firmati non l'ho mai capita, nè m'interessa capirla. poi in un pub, mah.


eri vestito di felicità e non se ne sono accorti, poveretti!


lo sai che sei un poeta oltre che un bravo scrittore? complimenti

utente anonimo said...

Anche io nano da giardino.


http://www.be-my-guest.splinder.com/media/8532818

lamaratonetaGio said...

Ci sono tanti tipi di violenza pscicologica. Quella di giudicare le persone da cosa indossano mi rende rabbiosa. Il buttafuori forse è allergico al rosso ................. peccato è il colore più bello che esista!

Angela

LettriceM said...

Ha ragione Angela, il rosso è bellissimo, forse il buttafuori era invidioso... Che poi che faranno tutti incravattati nun se capisce. :) Un bacio

P.S. devo studiare le favole per giovedì...urca mi sa che vado :P

acerino said...

Non per fare lo sborone, ma da oggi 'anacrusico' è una parola di uso comune nel mio blog

Seplasia said...

Sì mi piacciono le fiabe. Il primo libro che ho preso in prestito nella biblioteca di Trento, quando mi sono trasferita, è stata una raccolta dei fratelli Grimm.


Anch'io non ho nessuno con cui andare ai concerti. Nè del resto alcuno che voglia venire con me al cinema stasera...

Triste!

RestaConMe said...

..yaawwnnn.... 'giorno....

Lario3 said...

Clooney è imbattibile :-D

CIAO!!!

MrsOlga said...

dicono tutti così quelli che non li fanno entrare che sono vestiti da nerd


e comunque ti avviso che sei out

ace ha usato anacrusico


utente anonimo said...

il tuo post mi ha fatto tornare in mente un viaggio a Berlino con gli amici, una decina d'anni fa. 1000 km macinati in auto, pause-sigaretta, chiacchierate e risate...

bello.

(anche da queste parti è sempre più difficile trovare qualcuno con cui andare ai concerti. i gruppi si assottigliano... citando i ramones: I don't want to grow up)

blixxxa

daisi said...

ho comprato Le mille ed una notte per leggere nei lunghi pomeriggi freddi invernali-mi sai dire che fine hanno fatto che fino a ieri qui faceva caldo? riuscirò mai a leggerli?a giovedì

saluti

daisi

FalenaEbbra said...

Ai concerti, al cinema, nei pub, alle mostre o nei parchi a giocare ci si diverte di più con amici vestiti di felicità genuina (pericolosamente infettiva) anziché incravattati con l'uniforme da zombie!!!

nameless10 said...

The Dresden Dolls... Quanto ti invidio quel concerto Fall, e tu lo sai!!

Questo sabato mi aspetta finalmente, dopo tantissimo tempo, una bella serata rock in un club qua, a Rimini. Mi ci vuole proprio, devo 'scaricarmi' un pò! :)

Michi

Todomodo said...

Bravi i Dresden Dolls (le mi sa che è meglio), bello il giardino (e bravo il giardiniere) e Hristio è un gran nome. Però rischi di frequentar locali balzani, direi che ti ha detto bene così. E pure a Propp.

viola21 said...

spiegamelo così si fà a vestirsi di felicità...

utente anonimo said...

Anche tu ti lasci andare alla dolcezza del ricrordo che molce il cuoricino? Fai bene. I ricordi tedeschi, i tuoi poi sono anche lunghi, sono quanto di più assaporabile esista. Come le loro pasticcerie e le loro bionde (anche non liquide).


tamas

Athenaromana said...

Strozzano i loro sogni con le cravatte, noi li teniamo al caldo con sciarpe rosse.


Peggio per loro!

citofonaregiusy said...


sì sì figo il post


ma anche tu, cacchio

la sciarpa rossa non si usa dal tempo delle mele!


laGiusy

Desmentera said...

"... ma in fondo non siamo cambiati tanto."

Forse no.

Proprio ieri ero al concerto di Goran Bregović per le universiadi di Torino 2007. E c'era una miriade di persone. Di tutte le età, generi e classi.

Nella folla stipata mi son guardata intorno, e c'eran un sacco di volti di persone mai viste, e qua e là visi conosciuti o magari solo persone che hai già visto a quell'altro concerto. Persone che ti aspetti che ci siano. Saluti, baci con quelli conosciuti, sguardi con quelli già visti.

In fondo non si cambia molto. Le persone che ti aspetti che ci siano. Ci sono.

Anche con la sciarpa rossa.

Un saluto!

tittiarpege said...

Lei vaneggia signor Falloppio! Non ho capito a quale punto3 si riferisce. Ho sentito parlare di punto G (solo sentito parlare), ma mai di punto 3!!

? Zuma, Zuma ?

Lasciamo stare. Annoterò in agenda la ponderazione, come da lei richiesto, sior Falloppio!!!

... o siorino?

Titti

P.S. BASTA CON I TRASLOCHI!!!!!!

missmeletta said...

"eravamo quattro amici" al pub.... anch'io cerco sempre di vestirmi di felicità!!! Un saluto

RestaConMe said...

sono pronta con la matita blu e rossa... l'ho temperata e ho soffiato sulle punte nuove, non troppo a punta: mi piace il segno morbido